giovedì, Novembre 21, 2024

LOTTARE PER VINCERE O ASPETTARE DI VEDERE SE PER CASO SI VINCE?

Come COBAS abbiamo fatto parte della maggioranza che in RSU ha votato a favore delle PEO da fare subito, entro il 31 marzo 23, utilizzando il contratto integrativo del 2019. E lo abbiamo fatto con la massima convinzione. E’ vero che il nostro fondo del salario accessorio è stato attaccato con la massima aggressività, da un decreto dirigenziale per il 2021, con sottrazione dal fondo 2021 di 1.937.775,91 euro, e per gli anni dal 2022 in poi, dalla legge regionale 2/2023.Come è vero che la simulazione del fondo del salario accessorio 2022-2026 realizzata in base allo stato di fatto normativo, cioè alla ben note decurtazioni, consegnata dall’amministrazione alla RSU, conferma le nostre preoccupazioni e la nostra protesta: il confine che non si passa.

Nella simulazione la somma dedicata al trattamento del salario accessorio del personale di supporto è intorno ai 2.000.000. Una scelta affrettata e basata su un presunto senso di debolezza, avrebbe potuto indurre a dire, “non si fanno le PEO, perché se no si usa il fondo già smunto dai dispositivi sopra citati”. Così, per assurdo, si sarebbe lasciato il fondo a disposizione di una sottrazione di risorse ingiusta, pagando ancora una volta noi, con una rinuncia, i problemi creati da altri. La scelta della maggioranza della RSU è stata invece una scelta molto saggia e conscia della propria forza, che è sempre imbattibile, quando invece di chinare la testa, con il cappello in mano, la teniamo bel alta e lottiamo individualmente e collettivamente per i nostri diritti e il nostro reddito. Proprio come abbiamo fatto con le straordinarie 2 assemblee e con il grande presidio.

Così utilizziamo risorse per le PEO (951.697 euro per 691 colleghi) in gran parte provenienti da chi andando in pensione ce l’ha lasciate sul fondo e in minor parte da altre risorse presenti nel fondo atte allo scopo. Proseguendo le PEO degli anni scorsi e facendo da ponte a quelle successive. Non usare le risorse per lasciare che qualcuno le utilizzi per sé? Manco a parlarne!Noi non reputiamo che si debba attendere che il fondo si rimpinguato per utilizzarlo. Perché sappiamo che con la nostra lotta otterremo che la soluzione arrivi molto prima del prossimo anno, quando, senza la nostra lotta, ci sarebbe stato un segno meno sui residui.La storia molto spesso è prodotta dalla somma di tante individualità che cambiano i fatti, quindi sta a noi: lottare per vincere o aspettare di vedere se per caso si vince?

E sia chiaro che questo accordo per le PEO non tange in alcun modo lo stato di agitazione che prosegue come non potrebbe essere altrimenti, vista la giusta rabbia che abbiamo accumulato contro una ingiustizia inaccettabile.Lo stato di agitazione continuerà fino a quando l’amministrazione non restituirà quanto sottratto dal fondo del 2021 e fino a quando non si faccia carico a proprie spese e non del nostro fondo, del salario accessorio degli staff degli organi politici di giunta e del consiglio. E non ci fermiamo qui: oltre alle PEO e al fondo reintegrato con quanto è stato sottratto e quanto vorrebbero sottrarre in futuro, è necessario un nuovo ciclo di progressioni verticali, specifiche responsabilità al livello maggiore possibile per tutti, indennità riparametrate verso l’altro, eliminazione delle regole vessatorie da ancien regime per sostituirle con la democrazia organizzativa: in sintesi più diritti e più reddito.

E per tutto questo, la lotta continua.

Marvi Maggio – Cobas Regione Toscana

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