L’accordo bidone a firma di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, FIALS, NURSIND E NURSING UP, ovvero il CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA SANITÀ 2019-2021, mostra i suoi effetti negativi in queste ultime settimane: ne è una dimostrazione l’attuale e contorta procedura, oggetto di una nostra controversia in sede di contrattazione integrativa, per l’attribuzione delle progressioni economiche, sulle quali era intervenuta una nostra precedente denuncia sindacale a proposito dell’imminente erogazione di una fascia selettiva per solo 500 lavoratori su un totale di circa 12.300 del comparto.
A seguito della denuncia COBAS è emerso tutto il terreno paludoso sul quale sta per avvenire una nuova e pesante fregatura definita “coda contrattuale”: perché l’attribuzione della progressione annunciata avverrà con un trattamento economico che farà riferimento ai valori del vecchio contratto (2016-2018) circa 70 euro mensili rispetto al nuovo trattamento economico del nuovo sistema di classificazione professionale che prevede l’attribuzione di 120 euro mensili.
Ma non è finita qui perché l’altra fregatura sta nel fatto che la coda contrattuale, la cui procedura fu avviata nel 2022 e ritardata dai pastrocchi dell’azienda con CGIL CISL UIL, si conclude solo ora con l’erogazione nei valori economici vecchi ed a partire dal 1 gennaio 2023 invece che dal 1 gennaio 2022. Questo danno è stato da noi COBAS denunciato nell’assemblea RSU nella quale avevamo chiesto inascoltati, dalla solita maggioranza cieca e sorda, di correggere l’impostazione pretendendo la retroattività DOVUTA della stessa.
Partendo dal fatto che la posizione storica dei COBAS, più volte ribadita in assemblea RSU e in sede di contrattazione integrativa aziendale, è stata sempre quella di riconoscere a tutti/e in termini economici e previdenziali l’anzianità di servizio per accedere agli scatti di fascia è importante che i lavoratori si rendano consapevoli di quanto sta accadendo sulla propria pelle!
L’altro anno fu attribuita una fascia solo a 2500 lavoratori, quest’anno la solita sarà attribuita selettivamente solo a 500 lavoratori su 12.300 lavoratori con i vecchi valori economici, in più dovranno questi attendere dai 2 ai 3 anni per partecipare alle future selezioni per le progressioni economiche differenziali con valori maggiorati di oltre 1/3, a tutto vantaggio dell’azienda che risparmia sui salari riducendo sempre di più dalla platea degli aventi diritto tanti lavoratori, basta pensare ai 9.000 lavoratori non beneficiari di nessuna fascia la quale se la vorranno verrà utilizzata come arma di “ricatto” dalla nuova classe dirigente che spadroneggerà facendo diventare carta straccia i diritti e le dignità dei lavoratori.
Vista la mano libera che l’azienda ha avuto nelle procedure per l’attribuzione delle progressioni economiche, la stessa pensava, grazie alla pregressa complicità di CGIL CISL UIL, di preparare un altro “cappio” per i lavoratori, a proposito della produttività individuale e collettiva presentando una impostazione capestro e di discriminazione salariale alla RSU, consistente in una serie di criteri selettivi con i quali operare i tagli draconiani sul salario accessorio: operazione rimandata al mittente grazie alla spaccatura provocata dai COBAS all’interno dell’assemblea RSU la quale ha votato a maggioranza il 9 giugno 2023 contro la proposta del datore di lavoro impegnando il proprio coordinamento ad elaborare una contro proposta all’azienda.
Qui si è aperto, tra i delegati RSU CGIL CISL UIL NURSIND e i loro capi che avevano già sposato l’accordo capestro, il caos e la confusione al punto tale che ad oggi non è stata ancora presentata una data per aprire un confronto nel coordinamento RSU per elaborare una proposta alternativa che tuteli tutti i lavoratori. Sia chiaro che il COBAS pretenderà che il sindacato stia solo da una parte, QUELLA DEI LAVORATORI!
Firenze 15 giugno 2023
Cobas Lavoro Pubblico USL Toscana Centro